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Cronaca di una collaborazione annunciata

20 ottobre 2012 Lascia un commento

Quella di seguito è la breve cronaca di una piccola ma significativa vicenda reale, avvenuta in una cittadina del sud Italia, ma che potrebbe essere avvenuta ovunque, le parti variano ma la sostanza resta invariata: se sei fuori da un certo giro che conta, si arriva a dei livelli che arriverei a definire “di dissociazione” dalla realtà circostante, cioè un atteggiamento più che insensibile, direi praticamente impermeabile alle istanze della gente comune, anche professionalmente qualificata, che ha l’unica pretesa di lavorare, laddove lavorare è un privilegio per pochi, quasi un lusso.

Metti che hai un giorno libero, ti guardi intorno e pensi che forse ti dovresti cercare qualche nuovo cliente, non si sa mai, la crisi, la congiuntura, insomma in previsione di tempi bui, invece di tirare la cinghia cerchi di attivarti come puoi.

Ti rivolgi al collega anziano e molto esperto in dinamiche politico – amministrative. Dopo un’ora, ti richiama e ti dice:
“Corri, porta un curriculum al dott. tizio entro le 11 che c’è una possibilità di collaborare..”
“Ma è sicuro? Tutta ‘sta fretta mi pare esagerata”
“Ti dico di fare presto sennò sfuma tutto..”
Ok rispondo io, stampo un breve curricolo e mi avvio rapidamente. Incontro il dott. tizio, consegno il curricolo, qualche convenevole e mi congeda:
“Ci sentiamo fra qualche giorno”
Passano i giorni e nessuno si fa vivo. Chiamo io, mi informa che ci vorrà ancora qualche settimana. Va bene, non c’è problema, aspetto.

Passano i mesi, chiamo di nuovo, mi risponde lui, mi dice che la possibilità è sfumata. Accenno a una timida protesta, dico, ma è giusto che tutti gli incarichi vadano sempre ai soliti 4 o 5 avvocati? Mi lascia con una laconica risposta:
“Così dev’essere..”

Passa qualche mese e al dott. tizio viene assegnato un nuovo ruolo, decido di richiamarlo, magari col suo nuovo incarico c’è la possibilità che si (ri)materializzi la mia (sospirata) collaborazione:
“No sai, siamo in liquidazione..”
“Ho capito dottore, comunque non credo che si arriverà alla vendita forzata dei beni aziendali”
“Meglio aspettare..”

Dopo qualche settimana torno alla carica, richiamo:
“Salve dottore, allora?”
“Ciao carissimo, ti faccio parlare col segretario così prendi appuntamento presso la sede sociale”

Prendo appuntamento, e ci vediamo nel giorno prestabilito:
“Guardi dottore, potremmo fare un contratto di collaborazione generico, qualora sorga la necessità di assistenza da parte dell’azienda vi difendo io, facendo riferimento alla media dei nuovi parametri giudiziali appena entrati in vigore”
“Non so se si può fare..”
“Ma come non sa scusi..certo che si può fare..”
“Fammi fare una ricognizione dello stato delle cause e poi ne riparliamo..”

Passano altri giorni, anzi settimane, lo richiamo, mi risponde trafelato:
“Sono appena rientrato, ora guardo e domani ci sentiamo..”
Richiamo il giorno successivo:
“Salve dottore, allora?”
“Siamo in alto mare, ho rotto..”
“Scusi, ma cosa ha rotto?”
“Eh..poi ti dico”
“E quindi?”
“Ti chiamo io..”
Così è (se vi pare).