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Vittorio Feltri

E’ sconcertante, il comportamento infame, di un direttore di giornale, che ogni giorno, annaspa nella spazzatura per rendere più appetibile la sua opera di mistificazione. Questo quotidiano, mi ricorda quelle riviste di pettegolezzo degli anni 70, come “Ora”, “Visto” Cronaca Vera ed altri, di cui non ricordo il nome, e che improntavano il loro bieco commercio, sui titoloni altisonanti e improbabili scoup. Il “Giornale”, appare sempre più simile ad una discarica a cielo aperto, dove i miasmi populistici e intimidatori, si prefiggono di intorbidire culturalmente, una fetta di cittadini vuoti, predisposti e, naturalmente inclini, al qualunquismo, alla retorica e alla contraffazione della realtà.
Una cosa che non dimenticherò mai, é il linciaggio mediatico, ingaggiato da Vittorio Feltri, contro Veronica Lario, e il silenzio vergognoso e complice, di un uomo piccolo e senza attributi: il marito.
Il caso Boffo, poi, è strabiliante per la sua natura infamante e diabolica.
Che la velina, relativa ai comportamenti sessuali del direttore di “Avvenire”, fosse vera o falsa, non è di alcuna rilevanza al fine di giustificarne la sua pubblicazione; in quei modi e con quell’intento. Un uomo ragionevole, di buon senso, non che padre e nonno, avrebbe dovuto rimandare al mittente un tale vergogna . Dirò di più: è indicativo, che l’abbiano fatta pervenire proprio a lui, il direttore Feltri, certi che, l’uomo, notoriamente privo di principi etici e deontologici, ne avrebbe fatto un uso perverso, in linea con campagna di delegittimazione pianificata dall’alto.
Il servilismo del direttore Feltri, poi, lo qualifica per quello che è: una figura sbiadita, priva di qualsiasi potenziale umano e culturale; un essere abietto, vuoto, senza contenuti che, solo nella sudditanza, trova uno spazio conforme alla sua indole opportunista, che tracima di astio e di rancore. Mi fa schifo. Posso dirlo questo?
Disprezzo più i servi dei padroni.
Di Gianni Tirelli

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